sabato 2 giugno 2007

...solo 2 giugno....


E' solo il 2 giugno....sembra un giorno come un altro. Fuori è festa; è festa sul calendario, è festa nel silenzio della città. E' stata festa a tavola...il pranzo diverso, più curato e con più tempo per essere gustato.
Dentro ?
E' un giorno come un altro, è solo il 2 giugno, come è stato il 31 maggio o come sarà il 5 giugno.
E poi, nei pensieri, c'è altro; che non sarà sempre così, che questo tormento, quello dentro, finirà.
Ce ne saranno altri, di tormenti, ma non saranno questo......e intanto i denti si stringono fino a fare male...e le gambe si serrano, accavallandosi, provocando contratture.....
Ma in fondo, ma proprio nel mio profondo, non riesco a non vedere sole o sereno o tempesta e quiete.....

Non riesco a non vedere vita normale.....e già normale mi sembra una parola grossa....e allora la riscrivo, in tanti modi...NORMALE.......normale......normale.....normale....normale....NORMALE.....NORMALE....

domenica 27 maggio 2007

Il silenzio assordante.


Quante volte mi sono detta…..sei matta ? Cosa vuol dire silenzio assordante ?
O è silenzio o è….rumore assordante !
No !
C’è un silenzio assordante. Terribile e devastante.
Provarlo è un po’ come morire, dentro…..
Ti senti sola. Ti senti solo tu. Intorno a te, silenzio…assordante. Nelle orecchie un sibilo, che diventa un rombo….assordante, appunto e dentro freddo. Un freddo di quelli che non riesci a combattere. Puoi coprirti; accendere un fuoco, allegro, di un caminetto ma, hai freddo, dentro, tanto e tanto freddo. Quasi di morte.
Ed è una morte; è la morte di persone che non si parlano più, che non dicono ma, soprattutto, non ascoltano. E tu ti senti solo, come mai ti sei sentito. Anche quando sei nella folla, sei solo, maledettamente solo.
Mi sono chiesta perché…..perchè non sono stata in grado io di dire….di farmi capire….di avere risposte o, quanto meno, attenzione ?
Perché il silenzio assordante ha invaso la mia vita, per tanto e tanto
tempo ?
Ho pensato, anche e a ragione, che spesso io sono stata confusa e che, la mia confusione è stata percepita o sentita e ha determinato silenzio assordante e…poi, quasi fosse nel corso naturale delle cose, la morte di conflitti, di rapporti, di sentimenti di dire o ascoltare…insomma la fine di un vissuto, anche importante.
Perché, perché non essere chiara o lineare o uniforme , per tanti anni ?
La paura, spesso, determinata da picchi di insicurezza, di fragilità, di attenzione agli altri e non a me stessa. Mi sono persa, per anni….come se fosse poco importante esserci come sentivo o sento…come se fosse importante o più importante quello che gli altri si aspettavano da me e non quello che io volessi o desiderassi veramente.
E poi, una volta iniziato a ritrovarmi…ho perso altro…..ma forse, le cose/persone che si perdono non erano così importanti o noi non eravamo importanti per le cose o le persone perse.
Certo è che, alla fine, è stata dura prima ed è stata dura dopo e…adesso ?
Non lo so. Ed è di nuovo il tramonto di un altro giorno.